Divisione Commerciale
Protezioni da fulmini e messa a terra
I conduttori proposti in questa sezione possono essere utilizzati quali organi di captazione e discesa negli impianti parafulmine, per collegare i dispersori tra loro ed al collettore di terra principale e, se in intimo contatto con il terreno, come dispersore di terra orizzontale secondo le norme CEI 11-1 e CEI 64-8.
Nella realizzazione dei collegamenti tra i vari elementi (conduttore, dispersore, ferri d'armatura e quant'altro) occorre porre particolare attenzione all’accoppiamento di materiali metallici diversi (ad esempio ferro e rame) che potrebbero essere sottoposti a fenomeni di corrosione dovuti ad eventuali correnti vaganti o per l’effetto pila tra i metalli stessi (utilizzare le apposite piastre di accoppiamento bimetalliche).
Tutti i conduttori sono conformi alle norme CEI EN 62305, CEI 11-1 e CEI 64-8.
I dispersori sono gli elementi costituenti l’impianto di terra posti a contatto con il terreno con lo scopo di realizzare il collegamento elettrico con la terra.
Possono essere distinti in dispersori propri o intenzionali e dispersori di fatto, i primi vengono infissi nel terreno allo scopo di disperdere la corrente in occasione di un guasto a terra, mentre i secondi sono costituiti da corpi metallici immessi nel terreno per altri scopi, ma che collaborano, se opportunamente collegati, alla dispersione a terra della corrente.
Tipici esempi di dispersori di fatto sono i ferri di armatura dell’edificio, i basamenti, i montanti di tralicci, ecc.
I dispersori intenzionali più frequentemente impiegati sono:
- il dispersore orizzontale, generalmente interrato fino ad una profondità di circa 1 m, costituito di piatti, di tondi o di conduttori cordati disposti in modo radiale, ad anello, a maglia o da una loro combinazione.
- il picchetto di terra, comunemente interrato od infisso per una profondità superiore ad 1 m, costituito da un tubo, da una barra cilindrica o da altri profilati metallici.
Tutti i dispersori sono conformi alle normative CEI 11-1, CEI 64-8 e EN 62305-3.
A seconda del tipo di organo di captazione, questi impianti si possono classificare in:
- impianto a maglia, se l'organo di captazione è costituito da una rete di conduttori che formano maglie di opportune dimensioni (gabbia di Faraday);
- impianto ad aste verticali, se l'organo di captazione è costituito da una o più aste metalliche rigide;
- impianto a fune, se l'organo di captazione è costituito da una o più funi metalliche tese tra supporti.
La gabbia di Farady è costituita da maglie di captazione poste sulla copertura dell'edificio e sulla facciata (realizzate in genere con piatto o tondo in acciaio zincato a caldo o in rame), sostenute da appositi supporti e da collegamenti verticali che vengono collegati ad un collettore interrato che realizza un anello di dispersione perimetrale dell'edificio.
I collegamenti verticali all'anello di dispersione di terra possono essere costituiti dai ferri di armatura dei pilastri (nel caso di struttura in c.a.), o dei pilastri stessi (se la struttura è in travi di acciaio) se opportunamente saldati tra loro al fine di garantire la continuità elettrica.
I sistemi equipotenziali, secondo la normativa CEI 64-8, eliminano le differenze di potenziale, cioè evitano le tensioni di contatto pericolose, ad esempio tra il conduttore di protezione dell'impianto utilizzatore a bassa tensione e i tubi metallici per i condotti dell'acqua, gas e riscaldamento.
I collegamenti equipotenziali, sempre secondo la normativa, sono composti da collegamenti equipotenziali principali e da quelli supplementari.
Questi ultimi sono previsti nei casi in cui le condizioni di sezionamento non possono essere eseguite o per particolari zone secondo CEI 64-8/7.
Gli apparecchi di protezione da sovratensione SPD (Surge Protective Device) sono dispositivi composti sostanzialmente da resistenze variabili dalla tensione (varistori, diodi soppressori) e/o spinterometri (elementi ad innesco).
I limitatori di sovratensione servono a proteggere altri dispositivi e impianti elettrici da sovratensioni troppo elevate e/o a realizzare l’equipotenzialità.
Si distinguono principalmente in base all’applicazione, in particolare in 3 gamme di prodotto:
- apparecchi per la protezione da sovratensione per impianti e apparecchi elettrici (Red/Line)
- apparecchi per la protezione da sovratensione per impianti e apparecchi informatici (Yellow/Line)
- spinterometri di sezionamento per impianti di messa a terra o per l'equipotenzialità (Red/Line)
Si definisce "impianto di messa a terra" il complesso di opere e di condutture che permette un contatto elettrico efficiente con il terreno, al quale si attribuisce convenzionalmente un potenziale uguale a zero, e che viene costruito allo scopo di disperdere nel terreno stesso le correnti elettriche.
In un impianto elettrico la messa a terra, associata ad un corretto collegamento equipotenziale delle masse, è una misura di protezione dai contatti indiretti.
La realizzazione di un impianto di messa a terra, consente quindi di centrare i seguenti obiettivi:
La norma CEI 64-8 definisce l’impianto di messa a terra come l’insieme dei dispersori, conduttori di terra, collettori (o nodi di terra), conduttori di protezione ed equipotenziali, destinati a realizzare la messa a terra di protezione.
La norma CEI EN 62305 (CEI 81-10) definisce due categorie di parafulmini (LPS - Ligthning Protection System):
Fonte: catalogo generale Dehn Italia SpA.